I vetri basso emissivi (o low-e) sono oggi una delle scelte più efficaci quando si vuole migliorare l’efficienza energetica di porte e finestre senza rinunciare alla luce naturale. In questo articolo vedremo in modo semplice i principi fisici dietro il loro funzionamento e come riconoscerli sul mercato, quindi quali sono vantaggi e svantaggi della loro installazione per abitazioni o luoghi di lavoro.
Principio di funzionamento (in parole semplici)
Un vetro basso emissivo è un vetro normale sul quale è stato applicato uno strato estremamente sottile di ossidi metallici o metalli (es. argento) che modifica il modo in cui il vetro emette e riflette radiazioni infrarosse. Questo strato lascia passare la luce visibile, ma riduce l’emissione di calore verso l’esterno (in inverno trattiene il calore interno) e riflette parte della radiazione infrarossa solare quando richiesto (utile in climi caldi). In pratica il vetro “trattiene” più energia in casa d’inverno e limita il surriscaldamento d’estate quando opportunamente progettato.
Breve storia dei vetri basso emissivi
L’idea e i primi esperimenti di rivestimenti a bassa emissività risalgono agli anni ’60, con lo sviluppo industriale a partire dagli anni ’70 e l’introduzione sul mercato commerciale di prodotti diffusi a partire dagli anni ’80. Da allora le tecniche di deposizione e i materiali usati (pyrolytic/hard coat, MSVD/soft coat, ecc.) si sono evolute, migliorando prestazioni e durabilità.
Tipi di coating e come vengono applicati
Esistono due famiglie principali:
- Hard-coat (pyrolytic): il coating viene applicato “a caldo” durante il processo di produzione del vetro float; è più resistente ai graffi e può essere usato anche come vetro singolo, ma ha prestazioni termiche inferiori rispetto al soft coat.
- Soft-coat (MSVD o sputtering): applicato in camera a vuoto su vetro già tagliato; offre emissività inferiore (migliore isolamento) ma è meno resistente agli agenti esterni, perciò viene utilizzato in vetrocamera interno (ossia inserito tra le lastre di un doppiovetro/triplo vetro). Anche la faccia su cui viene posizionato il coating (si parla di facce numerate 1–4 per vetrocamera) influisce sul comportamento solare/termico.
Consigli pratici da serramentista su come riconoscerli
- Scheda prodotto / certificazione: il modo più affidabile è chiedere la scheda tecnica del vetro e il valore di emissività (ε) o il valore U del vetro/unità.
- Aspetto visivo: alcuni vetri low-e mostrano un lieve riflesso o una tinta molto tenue; non è però un metodo definitivo.
- Marcature o etichette sul vetro: i produttori spesso stampano o appongono un’etichetta con il tipo di vetro.
- Test professionale: strumenti specifici (es. emissometro o strumenti di laboratorio) possono misurare le proprietà se necessario. (Per un serramentista, la carta vincente rimane sempre la tracciabilità del fornitore e la scheda tecnica).
Vetri basso emissivi nei serramenti domestici e aziendali
I vetri basso emissivi sono quasi sempre impiegati in vetrocamera (doppi o tripli vetri): abbinati a intercapedini riempite con gas nobili (argon, krypton) e telai performanti, abbassano significativamente la trasmittanza termica complessiva dell’infisso. Sono usati in:
- abitazioni (installazioni di finestre, portefinestre, vetrate panoramiche),
- uffici e edifici commerciali (facciate vetrate e curtain walls),
- porte d’ingresso con inserti vetrati. L’uso corretto (tipo di coating e posizione nella vetrata) viene scelto in base al clima e all’esposizione solare dell’edificio.
I vantaggi di questo tipo di vetri
- Risparmio energetico: riducono le dispersioni di calore invernali e possono diminuire il bisogno di climatizzazione estiva se progettati per controllo solare. Questo si traduce in bollette più basse.
- Comfort: meno pareti fredde vicino alle finestre, riduzione della sensazione di freddo per irraggiamento.
- Protezione dai raggi UV: limitano l’ingresso dei raggi UV dannosi, aiutando a preservare arredi e tessuti.
- Compatibilità con incentivi: l’installazione di serramenti ad alta efficienza può contribuire al miglioramento della classe energetica dell’immobile e all’accesso ad incentivi (secondo normativa e requisiti locali).
Svantaggi e punti a cui prestare attenzione
- Costo iniziale: il vetro low-e (soprattutto soft-coat e triplo vetro) costa più del vetro normale; il recupero avviene però nel tempo con il risparmio energetico.
- Scelta errata del coating: un prodotto mal selezionato (es. low-e che favorisce il guadagno solare in piena esposizione sud in estate) può aumentare il surriscaldamento e il carico di raffrescamento. È quindi fondamentale dimensionare correttamente la vetrata.
- Durabilità (soft-coat): i rivestimenti più performanti devono essere protetti all’interno della vetrocamera; non tutti gli interventi di sostituzione o lavorazione possono essere fatti su vetri già coating-ati.
- Possibili problematiche secondarie: riflessi più intensi possono, in rari casi, creare fastidi (riflessioni, concentrazione di calore su superfici vicine) — è un aspetto da valutare nelle facciate altamente riflettenti.
Perchè scegliere vetri low-e per la propria casa a Monza
Monza è classificata nella zona climatica E (gradi-giorno circa 2.400) e ha un clima sub-continentale: inverni freddi e estati calde possono richiedere sia una buona capacità di contenere il calore in inverno che un controllo del sovraccarico estivo.
In queste condizioni i vetri basso emissivi progettati correttamente (coating per trattenere calore in inverno; soluzioni con controllo solare per vetrate esposte a sud/ovest) possono ridurre i costi di riscaldamento e migliorare il comfort interno, oltre a dare benefici in un contesto urbano dove l'efficienza energetica è sempre più richiesta. Inoltre, nei centri urbani come Monza il miglior isolamento delle finestre aiuta anche nella riduzione del rumore e nell’isolamento dalle emissioni esterne, aspetti apprezzabili in ambito residenziale e commerciale.
Ovviamente, per ottimizzare il vostro investimento, occorre che il lavoro di posa in opera di porte e finestre sia effettuato da un professionista come quelli del team di Franco Consonni a Monza e Brianza.